Gli Oggetti terapeutici nel REI-KI


Per oggetto terapeutico si intende un qualcosa che abbia in se la capacità di aiutare l’assistito nel suo percorso di guarigione, che gli permetta di mantenere focalizzata la sua attenzione sull'Energia Universale E’ una sorta di ancora, di link, che lo tiene all’interno dell’atto terapeutico anche quando non sta ricevendo un trattamento. E’ anche molto utile quando l’assistito sta ricevendo un trattamento a distanza.
E’ la componente materiale dell’impalpabile Energia che ha imparato a riscoprire con la guida del terapeuta, il simbolo concreto che può toccare con mano del flusso invisibile di Energia Creatrice.
L’oggetto terapeutico non è indispensabile ma è estremamente utile.


L’ambiente terapeutico
Il primo oggetto terapeutico che accoglie l’assistito è l’ambiente.
In Giappone il dojo è un termine che significa etimologicamente luogo () dove si segue la via (). In origine il termine, ereditato dalla tradizione buddhista cinese, indicava il luogo in cui il Buddha ottenne il risveglio e per estensione i luoghi deputati alla pratica religiosa nei templi buddhisti.L’ambiente dove viene praticato lo scambio REI-KI è quindi assimilabile ad un tempio. Il Tempio della Guarigione.Questo luogo potrà essere preparato riempendolo di attenzione e pensieri positivi. Pulito e “purificato”, arredato con cristalli, piante, musica adatta, ecc. sarà anche l’immagine, la sensazione inconscia che l’assistito si riporterà dietro, dentro di se, e che lo manterrà collegato al momento.Se pensiamo che tutto è Energia Intelligente anche che l’energia che crea ambienti e oggetti è intelligente e ha una sua personalità.Personalità che caratterizza anche il luogo dedicato alla terapia con cui possiamo entrare in sintonia e comunicare.

L’operatore Rei-Ki
L’operatore Rei-Ki è un “oggetto terapeutico” anomalo. Nel senso che è un Essere vivente, ha più menti, (logica, emotiva, istintiva) spesso non in perfetto accordo tra loro, la sua partecipazione attiva nel percorso di guarigione è indispensabile ma potrebbe essere anche causa di rallentamenti.La canalizzazione dell’Energia avviene in modo intelligente e “automatico” l’operatore è appunto canale la canna di bambù che essendo perfettamente svuotata e senza ostacoli ne permette il fluire.Esiste un termine giapponese che definisce questo stato, La consapevolezza dell’azione nella non azione: WU WEI. Riguarda la consapevolezza del quando agire e del quando non agire. Wu può essere tradotto come non avere; wei con azione. Il significato letterale è quindi senza azione o meglio non azione. È parte fondamentale del paradosso wei wu wei (azione senza azione). Lo scopo del wu wei è il mantenimento di un perfetto equilibrio, o allineamento con il Tao, e quindi l’Energia Creatrice.E’ importante che l’operatore sviluppi la consapevolezza del suo agire senza azione, della sacralità del suo compito nell'essere canale, veicolo della guarigione e non artefice della stessa.Una predisposizione ad una serena ed armonica attenzione a quanto avviene e l’affidarsi all’ azione del Rei-KI,  lasciandosi pervadere dalla Forza Equilibratrice è altamente terapeutico per l’operatore stesso e ovviamente, per l’assistito.

I CRISTALLI
Il cristallo è un oggetto terapeutico che l’assistito si può portare a casa. Che può tenere in mano e toccare quando ne ha voglia.Questa affermazione che può sembrare banale, racchiude in se un segreto dettato dall’esperienza.Nella Medicina Energetica, tutto si svolge ad un livello impalpabile, sottile. Manca l’oggetto che ricorda che si sta lavorando per direzionarsi verso la guarigione.Molti terapeuti  hanno notato che gli assistiti che potevano avere un oggetto terapeutico che focalizzasse la loro attenzione e che diventasse un “rituale di guarigione”, ad esempio: la tisana della sera o la pastiglia più o meno omeopatica, come in altri sistemi di guarigione, avevano una maggiore attenzione al percorso che stavano facendo e questo migliorava i risultati.I Cristalli sono un aiuto decisamente efficace. Esistono molti cristalli adatti e molti modi per trovare quelli più adatti alla situazione e alla persona, e parleremo anche di questo, del modo di purificarli, e prepararli.Il cristallo di rocca o quarzo ialino, specie se è grezzo e poco lavorato è un po’ il coltellino svizzero delle pietre. Se non sapete quale consigliare e siete alle prime esperienze nella scelta della pietra adatta, la risposta è Quarzo. Bianco o trasparente, con inclusioni o meno, o anche nella varietà fumè va sempre bene. Si può programmare perché svolga funzioni specifiche, si può utilizzare per i trattamenti a distanza. Ha una infinità di possibilità, ma la cosa importante è che sarà il collegamento tra assistito e guarigione. Porterà a Terra, nel concreto e quotidiano, la decisione di mantenersi nel BEN-ESSERE.

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