Trasformazioni dell'Energia


Siamo abituati dall’ esperienza fisica a percepire il Mondo come realtà solida.
Siamo stimolati dai nostri sensi interni a percepire la Realtà come un flusso di Energia/Informazione.
Tutto è Maya, la realtà che percepiamo non è che il riflesso di una più “sottile” e spirituale essenza.
I Moderni Alchimisti, scienziati della teoria del Tutto, hanno decretato che la realtà è generata da una vibrazione delle superstringhe, e che se portiamo la nostra attenzione alla realtà essa si concretizza in una apparente solidità, altrimenti rimane una vibrazione. Anzi la Vibrazione.

Noi che “curiamo con le mani” quale energia canalizziamo e/o trasformiamo?

La sintesi di molte teorie ed esperienze ha definito questo:
Esiste una energia che Tutto permea anzi è essa stessa il Tutto, è trascendente ed immanente.
Noi viviamo e siamo quest’energia, durante l’atto terapeutico canalizziamo una maggior quantità di energia per permettere all’assistito di usufruirne in misura maggiore.
Siamo come un tubo che grazie la nostra attenzione/volontà fa passare l’energia, Il tubo facendo questo si “bagna” e  l’operatore stesso utilizza quest’energia anche per se stesso.

L’Energia entra nell’Essere, crea e ricrea chakra e organi sottili ed energetici, crea e riempi tutti i possibili canali, nadi e meridiani e alla fine esce per ritornare alla Fonte.
Tutto questo percorso energetico e creazione sottile genera come se fosse un ombra, un riflesso, il corpo fisico.

Il termine Prana, cioè quest’energia, viene usato da noi attualmente, sia per indicare il suo stato fuori dallo spazio che dal tempo che la successiva trasformazione nell’atto di creare e permeare il il corpo quindi nell’atto di creare questa realtà materiale.
I termini orientali che invece utilizziamo per indicare la stessa energia sono un pochino più specifici.
REI è l’energia che tutto permea e crea nel suo stato trascendente, Ki o Chi è la stessa energia nell’atto stesso della creazione, il suo stato immanente.
Aura, corpo astrale, corpo biomagnetico o eterico, corpo mentale, sono solo alcune delle trasformazioni di questa energia e sono queste realtà sottili che sono coinvolte a livelli diversi nel processo di guarigione.

Il Pranoterapeuta lavora quasi sempre a distanza, “aggancia” il punto di entrata dell’energia nel corpo che nel piano fisico è situato in corrispondenza della fontanella sul capo e canalizza il Prana.
Secondo la teoria pranica, l’assistito ha diminuito di molto la sua capacità di assorbire, trasformare, il Prana e di eliminare gli “scarti” di questa operazione.
Il pranoterapeuta si affianca all’assistito svolgendo in parte queste funzioni con i suoi corpi energetici, espulsione delle scorie comprese,  fino a quando l’assistito non riprende la sua normale funzionalità.
Per dare una “spinta” al processo si possono usare, in più, immagini mentali, simboli, mantra ecc. Ricordate? l’attenzione concretizza l’energia.

L’operatore Reiki canalizza l’energia tramite le mani. Aggancia i vari punti energetici o chakra appoggiando le mani o tenendole vicinissime. Metodo che risente della cultura orientale che avendo una profonda conoscenza del corpo energetico, dei canali e dei chakra ha anche trovato il metodo per equilibrare e armonizzare lo scorrere energetico il Ki.
Per rafforzare questa azione è possibile usare simboli che tracciati e pronunciati agiscono tramite l’attenzione focalizzata nella realtà quotidiana.
Da una prospettiva esterna sembrerebbe che il Reiki sia una tecnica biomagnetica, proprio per queste azioni e interventi molto “fisici” è invece il puro canalizzare l’Energia Universale e il suo indirizzarla nel corpo sottile e fisico dell’assistito.

L’energia Universale,  Rei o Prana, raggiunge il suo scopo ed agisce per il bene, indipendentemente e a volte nonostante le azioni e atteggiamenti dell’operatore, questo perché per sua stessa natura è Energia/Informazione, quindi ristabilisce l’armonico equilibrio energetico.
Ripristina “semplicemente” lo stato migliore del Ben-Essere.

La terapia biomagnetica

Chi non ha mai approfondito l’argomento, potrebbe pensare che i pranoterapeuti e operatori REI-KI donino la loro energia personale, come se fosse una trasfusione di sangue.
Invece sono “canali” canalizzano il Prana, termine sanscrito per energia Universale/Divina.
In pratica creano l‘ambito in cui l’assistito può ricevere il Prana.
Una rappresentazione esplicativa la si può vedere nell’Arte pittorica Egizia, in cui si nota il percorso che fa l’energia da Ra attraverso il Sacerdote fino all’assistito e senza contatto fisico.

Biomagnetismo, Mesmerismo e tecniche simili, dove c’è un contatto fisico/bioenergetico, eterico, avviene quello che può sembrare una passaggio energetico tra il terapeuta e l’assistito; anche se è appunto solo un passaggio apparente, come del resto si percepisce osservando l’aura delle persone che stanno operando.

Nella terapia biomagnetica, l’operatore agisce per ristabilire l’armonia e l’quilibrio energetico non tramite la canalizzazione o iniettando la propria energia ma tramite Vibrazione.
L’Energia crea i corpi sottili, l’Aura. E’ la vibrazione dell’Aura del terapeuta ma soprattutto, del suo corpo biomagnetico, che entrando in risonanza e vibrazione con i corpi e organi sottili dell’assistito, riportano l’equilibrio. Ritrovando, anche momentaneamente, la giusta vibrazione l’assistito è nuovamente in grado di fruire appieno dell’energia Universale e percorrere il sentiero della guarigione.
Naturalmente questo tipo di cura richiede all’operatore una grande attenzione.
Uno degli effetti collaterali più fastidiosi che l’operatore deve evitare su se stesso è quello del suo stesso squilibrio dovuto alla sua azione terapeutica.
Alcuni terapeuti infatti, accusano stanchezza, mancanza di energia o eccessiva eccitazione nervosa ed irrequietezza.
Questo perché mentre l’assistito tende al riequilibrio, il corpo energetico dell’operatore perde momentaneamente e in minima parte il suo.
Si dice che il terapeuta “assorba” la frequenza della malattia che sta curando, e debba quindi,
“scaricarsi” di questa frequenza.
Se così non fosse col tempo gli sarebbe sempre più difficile recuperare il suo equilibrio e questo comprometterebbe la sua salute molto prima di diminuire le sue capacità terapeutiche.
A chi pratica solo tecniche biomagnetiche e non usa potenti tecniche di riequilibrio energetico, in genere, è consigliato fare spesso trattamenti REIKI o prendere almeno il primo livello per poter farsi gli auto trattamenti.

Nessun commento:

Posta un commento