venerdì 28 ottobre 2011

Reiki, crescita spirituale e vita quotidiana




Spesso ci avviciniamo con l’idea di essere curati e scopriamo un nuovo mondo. Una visione della vita che abbiamo sempre sospettato esistesse e non sapevamo come contattare, come se la malattia fosse la porta per accedere ad una realtà più armonica, a misura Umana.

L’insoddisfazione che sentiamo il rifiuto per tante disarmonie che vediamo intorno a noi sono spesso specchio del nostro disagio interiore. Se questo disagio non viene ascoltato ed accolto, se l’ansia si nutre di paura e insicurezza è molto facile attirare situazioni “malate”, la disarmonia si concretizza e mina il nostro Ben - Essere.

Chi partecipa a corsi, gruppi di guarigione, chi frequenta gruppi Reiki, ambienti energeticamente elevati e con “belle persone” si sente a casa,  in un ambiente protetto che lo aiuta a percorrere il suo percorso di armonizzazione. Anche chi frequenta soltanto agli scambi Reiki o riceve trattamenti, si accorge di essere entrato in una frequenza diversa che lo fa star bene non solo a livello fisico, sente che anche che il suo spirito si sta nutrendo di buona energia.
Quanto di questo stato paradisiaco riusciamo a trasferire nella vita quotidiana, nell’ambiente di lavoro o in casa? Alimentiamo il teatrino delle personalità divise e multiple dove siamo mascherati a seconda del luogo dove ci troviamo e quali persone abbiamo intorno a noi?
Questa divisione, dove siamo diversi in ambienti diversi è un gioco del nostro Ego che che ci impedisce di assaporare appieno il percorso che stiamo facendo. E sappiamo che dare troppa importanza all’ Ego e alle sue allucinazioni non è buono!

“Il dito e la luna. Racconti zen, haiku, koan di Alejandro Jodorowsky”riporta una interessante interpretazione di questa situazione.

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